Einstein per la definizione di relatività speciale partì da due postulati:
Primo postulato (principio di relatività): tutte le leggi fisiche sono le stesse in tutti i sistemi di riferimento inerziali;
Secondo postulato (invarianza della velocità della luce): la velocità della luce nel vuoto ha lo stesso valore in tutti i sistemi di riferimento inerziali.
Il primo postulato deriva da quello di Galilei, mentre il secondo postulato indica che le equazioni di Maxwell, che permettono di calcolare la velocità della luce nel vuoto, devono valere in ogni sistema di riferimento inerziale.
Lo stesso Einstein nell’introduzione a “I fondamenti della teoria della relatività
generale” dedica un paragrafo a questi postulati:
A. Considerazioni
di principio sul postulato della relatività
§1. Osservazioni
sulla teoria della relatività speciale
La teoria della relatività speciale si
fonda sul seguente postulato, soddisfatto anche dalla meccanica di
Galilei-Newton: se un sistema di coordinate K è scelto in
modo tale che relativamente ad esso le leggi fisiche valgono nella loro forma
più semplice, le stesse leggi valgono
anche relativamente ad ogni altro sistema di coordinate K’, assunto in moto di
traslazione uniforme rispetto a K. Chiamiamo questo postulato “principio di
relatività speciale”. Attraverso
la parola “speciale” si allude al fatto che il principio è ristretto al caso
che K’ compia un moto di traslazione
uniforme rispetto
a K, ma che l’equivalenza di K’ e di K non si estende al caso di moto non uniforme
di K’ rispetto a K.
La teoria della relatività speciale si
discosta quindi dalla meccanica classica non per il postulato di relatività, ma
soltanto per il postulato della costanza della velocità della luce nel
vuoto, dal quale, in congiunzione con il principio della relatività speciale,
discendono in modo noto la relatività della simultaneità, come pure la
trasformazione di Lorentz e le leggi con questa associate sul comportamento in moto
dei corpi rigidi e degli orologi.
La modificazione che la teoria dello spazio e del
tempo ha subito a causa della teoria della relatività speciale è veramente
profonda; ma un punto importante rimane intatto. Infatti anche
secondo la teoria della relatività speciale le leggi della geometria si devono interpretare
direttamente come le leggi sulle possibili posizioni relative di corpi rigidi
(a riposo), più in generale le leggi della cinematica come leggi che descrivono
il comportamento di regoli e orologi. A due punti materiali prefissati di un
corpo (rigido) a riposo corrisponde perciò sempre un segmento di lunghezza completamente
determinata, indipendente dalla posizione e dall’orientamento del corpo, come
pure dal tempo; a due prefissate posizioni delle lancette di un orologio a
riposo rispetto ad un sistema di riferimento (consentito) corrisponde sempre un
intervallo temporale di lunghezza determinata, indipendente dalla posizione e
dal tempo. Si mostrerà subito che la teoria della relatività generale non può
attenersi a questa semplice interpretazione fisica dello spazio e del tempo.
http://it.wikipedia.org/wiki/Relativit%C3%A0_ristretta
http://diamante.uniroma3.it/hipparcos/einsteinrelativit%C3%A0link.htm
http://zibalsc.blogspot.com/2010/12/10-relativita-bibliografia.html
http://zibalsc.blogspot.it/2011/09/80-relazione-massa-energia_27.html
http://zibalsc.blogspot.fr/2013/07/125-galilei-salviati-simplicio-e-sagredo.html
Abstract - Principle of relativity
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