I recettori dei nostri occhi sono i coni e i bastoncelli.
La banda di lunghezze d’onda dello spettro elettromagnetico per la luce visibile si estende da 380 nm (violetto) e 750 nm (rosso).
La sensibilità dell’occhio non e’ la stessa a tutte le lunghezze d’onda e dipende anche dall’intensità della radiazione:
- in condizioni di alta intensità la luce è percepita principalmente dai coni al centro della retina, la sensibilità relativa ha il massimo a 555 nm;
- in condizioni di bassa intensità la luce è percepita principalmente dai bastoncelli al bordo della retina, la sensibilità relativa ha il massimo a 507 nm
I coni sono collegati singolarmente al nervo ottico e permettono la visione del colore.
Sono di 3 tipi, sensibili alle lunghezze d'onda della luce rossa, verde e blu.
I bastoncelli sono raggruppati da un circuito tra loro, il segnale che giunge al nervo ottico comprende quindi una superficie più ampia.
In questo modo riescono a captare segnali luminosi di bassa intensità e ci permettono una discreta vista notturna, per contro non distinguono i dettagli e danno una percezione acromatica.
Nella visione notturna e’ il nostro occhio a non percepire i colori, che in una notte al chiaro di luna rimangono gli stessi, in quanto lo spettro solare riflesso dalla superficie lunare rimane praticamente inalterato. La differenza sostanziale consiste nella differenza di flusso luminoso: durante il giorno rispetto alla notte e’ di circa 30000 volte superiore.
"Tutte le possibili cromaticità comprese nella regione del visibile cadono all’interno del Diagramma di Cromaticità a forma di campana mostrato in figura, oppure sul suo confine allorché sono completamente sature. La lunghezza d’onda associata al colore di luce monocromatica e’ segnata a intervalli regolari sul confine della curva a campana. Ossia dove la lunghezza d’onda esiste, perché si ha a che fare con colori spettrali.
Non nel caso delle miscele rosso-blu: i viola, il porpora e il magenta. Esse non danno luogo a colori spettrali. Queste miscele delimitano il diagramma alla base."
Andrea Frova, Luce colore visione, Editori Riuniti, 1984 - pag.137
http://chimera.roma1.infn.it/G29/frova/FrovaHome.html
Se avessimo 2 tipi di coni "vedremmo" solo i colori spettrali (cioe' i colori dell'arcobaleno).
Quale grandezza fisica, dunque, distingue due colori "non spettrali" che noi vediamo differenti?
RispondiEliminaE poi... dove sta il marrone?
Il marrone non è un colore distinto dall'arancione, ma semplicemente un arancione meno luminoso. In effetti, nell'arcobaleno il marrone è assente perché è composto dalla miscela dei tre colori primari (giallo, rosso, blu) in quantità variabili.
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