Cercando
di te in un vecchio caffè
ho visto uno specchio e dentro
ho visto il mare e dentro al mare
una piccola barca per me.
Per farmi arrivare a un altro caffè
con dentro uno specchio che dentro
si vede il mare e dentro al mare
una piccola barca pronta per me.
Ah che rebus, ah che rebus
Da, da da
Ma poi questo giro in cerca di te
è turistico, ahimè, e mi accorgo che
chi affitta le barche è anche
il padrone di tutti i caffè
e paga di qua e paga di là
noleggia una barca e prendi un caffè
ah, è meglio star qui a guardare
i pianeti nuotare davanti a me
Nell’oscurità del rebus
Ah che rebus
Da, da, da
Paolo Conte - Rebus
La
dicitura "effetto Droste"
venne coniata alla fine degli anni settanta del Novecento dal poeta e
giornalista Nico Scheepmaker, il quale prese spunto dalla marca olandese di
cacao Droste, sulla cui scatola era presente l'immagine di un'infermiera che
teneva in mano un vassoio con una tazza e una scatola della stessa marca;
questa pubblicità fu creata da Jan
Misset nel 1904.
Un'immagine
in cui è presente l'effetto Droste
possiede una piccola immagine di sé stessa, localizzata dove dovrebbe trovarsi
se si trattasse di un'immagine reale.
Questa piccola immagine inoltre contiene
a sua volta una versione ancora più ridotta di sé stessa, e così via. Si
continua fino a quando la risoluzione permette di distinguere un cambiamento.
Nell’agosto del 1909 l'artista americano Coles Phillips, noto per le sue eleganti immagini di donne e per un uso esclusivo dello spazio negativo nei dipinti che ha creato per le pubblicità e le copertine di riviste popolari, creò questa copertina per la rivista Life:
Il
lavoro di Phillips divenne rapidamente popolare tra i lettori di Life. Nel
maggio del 1908, creò una copertina per la rivista che presentava il suo primo
disegno da "fadeaway girl" con una figura il cui abbigliamento
corrispondeva e scompariva sullo sfondo. Phillips ha sviluppato questa idea in
molte copertine successive.
L'uso
dello spazio negativo di Phillips ha permesso allo spettatore di
"riempire" l'immagine; ha anche ridotto i costi di stampa per la
rivista.
Il
disegno ricorsivo è stato utilizzato da Maurits
Cornelis Escher in Galleria di stampe (1956), dove partendo dallo sguardo di un visitatore ritratto
a osservare il paesaggio di un quadro appeso nella galleria, lo sguardo
prosegue passando dal dipinto al paesaggio reale ritrovandosi, dopo un percorso
circolare, a osservare la nuca del visitatore attraverso la vetrata della
galleria stessa, in una successione potenzialmente infinita.
Nel
doppio album dei Pink Floyd “Ummagumma” (1969) sulla sinistra si vede
un quadro dove è raffigurata la stessa scena, ma con scambio di posto degli
stessi musicisti.
Per
quanto concerne la copertina frontale si nota un collage, a detta dello stesso
autore Storm Thorgerson dello studio
Hipgnosis, composto in maniera quasi amatoriale, di più foto scattate nella
stessa stanza, ma con una sorta di rotazione dei membri del gruppo nelle varie
postazioni.
Echoes: The Best of
Pink Floyd
è una raccolta pubblicata nel 2001. La copertina dell'album (anch’essa ideata
da Storm Thorgerson) si basa su un
gioco di immagini innestate una dentro l'altra: vi è la cornice di una finestra
d'angolo che dà sull'esterno, cioè l'altro muro dell'angolo, nel quale a sua
volta si apre un'altra finestra che permette di avere lo scorcio di un interno,
subito interrotto da un muro nel quale vi è una nuova finestra che dà su un
paesaggio (diverso a seconda dei lati della copertina).
In questi spazi trovano collocazione personaggi e oggetti che fanno riferimento alle copertine dei precedenti album dei Pink Floyd.
·
un uomo
in fiamme, come sulla copertina di Wish
You Were Here
·
le statuine
di un maiale e di una mucca, che simboleggiano le copertine di Animals e Atom Heart Mother
·
un uomo
con lampadine attaccate all'abito, dalla copertina dell'album live Delicate Sound of Thunder
·
quattro
maschere
che riproducono i volti dei componenti del gruppo, come sulla copertina di Is There Anybody Out There?: The Wall
Live 1980-1981
·
mattoni
bianchi e
lo stemma dei due martelli incrociati,
che rappresentano The Wall
·
una bicicletta, che si riferisce
alla canzone Bike di The Piper at the Gates of Dawn
·
un'ascia, riferita
alla canzone Careful with That Axe,
Eugene
·
una boccia
per pesci, citazione dal testo di Wish
You Were Here
·
un uomo
in divisa militare, che richiama l'album The Final Cut
·
un letto
d'ospedale, come sulla copertina di A
Momentary Lapse of Reason
·
le maschere
della copertina di The Division Bell
·
un prisma
dalla copertina di The Dark Side of The
Moon
· un modellino
di un aereo appeso al soffitto, che rimanda allo schianto dell'aereo sul muro nella canzone In the flesh?
contenuta nell'album The Wall
· un quadro
che riprende la cover del loro primo album The
Piper At The Gates Of Dawn
· un uomo
in costume da bagno azzurro, lo stesso uomo utilizzato nelle immagini
all'interno dell'album Wish You Were
Here
· un bersaglio
a cerchi bianchi e rossi che si trova negli occhi delle statue sulla copertina
di The Division Bell
·
un quadro
che riprende la cover del loro album Meddle
C'era una volta un Re
seduto sul sofà
che disse alla sua serva
raccontami una storia
e la serva incominciò:
C'era una volta un Re
seduto sul sofà
che disse alla sua serva
raccontami una storia
e la serva incominciò:
C'era una volta un Re
seduto sul sofà
che disse alla sua serva
raccontami una storia
e la serva incominciò:
C'era una volta un Re
seduto sul sofà
che disse alla sua serva
raccontami una storia
e la serva incominciò:
C'era una volta un Re
seduto sul sofà
che disse alla sua serva
raccontami una storia
e la serva incominciò:
C'era una volta un Re
seduto sul sofà
che disse alla sua serva
raccontami una storia
e la serva incominciò:
…………
………..
………...
Bell'articolo. L'ho condiviso sulla pagina FB de Il mistero del suono senza numero.
RispondiEliminaHai fatto bene Dioniso l'ho così letto anch'io! Molto interessante. Sarebbe da condividere anche sui gruppi matematici!
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