Ian Fleming è stato uno scrittore inglese, celebre per
aver creato il personaggio dell'agente segreto James Bond. Fu anche un
ufficiale della Royal Navy durante la seconda guerra mondiale, arruolato nel
Servizio Informazioni della Marina.
L’Operazione Ruthless, un piano volto ad ottenere i codici della macchina cifrante Enigma utilizzata dalla marina tedesca,
è stato ispirato da una relazione scritta dallo stesso Fleming il 12 settembre
1940.
Enigma fu una macchina costruita per cifrare (e
decifrare) elettro-meccanica e fu utilizzata dal servizio delle forze armate
tedesche durante il periodo nazista e la seconda guerra mondiale.
La macchina
Enigma fu sviluppata da Arthur Scherbius in varie versioni a partire dal
1918 quando ottenne il brevetto, ispirandosi al disco cifrante di Leon Battista
Alberti.
Egli creò una società a Berlino, la
Scherbius & Ritter, per produrre tale macchina e mise in vendita la prima
versione commerciale nel 1923. Ma l'alto costo della macchina non giustificava
la possibilità di avere messaggi sicuri.
http://www.museoscienza.org/cimeli/esplora/enigma/ |
Dopo la scoperta del fatto che le
comunicazioni navali della prima guerra mondiale erano state decriptate dalla
Gran Bretagna, il governo tedesco pensò che fosse arrivata l'ora di affidarsi
ad un sistema sicuro per criptare i propri messaggi importanti.
Scherbius realizzò quindi una versione
diversa dalla precedente, con i circuiti degli scambiatori modificati per
impedire una decodifica dei messaggi nel caso che qualcuna delle macchine già
in circolazione fosse caduta in mani nemiche. Diversi esemplari furono
acquistati dalla Marina Militare tedesca nel 1926, poi nel 1929 il dispositivo
venne acquisito dall'Esercito e da allora in poi praticamente da ogni
organizzazione militare tedesca e dalla maggior parte della gerarchia nazista.
Il problema è riuscire ad inviare
codici o messaggi mantenendoli segreti.
Nel 1978 Rivest, Shamir e Adleman
pubblicarono sulla famosa rivista "Communications of the ACM" la
descrizione del cifrario RSA (dalle
loro iniziali) che possedeva molte interessanti caratteristiche: costituiva un esempio
di cifrario a chiave pubblica; operava a blocchi interpretando ogni messaggio
come un numero intero; la sua sicurezza si fondava sulla difficoltà della
fattorizzazione di numeri interi molto grandi e su un metodo matematico per
generare 2 chiavi collegate in modo che la conoscenza di una chiave e delle
regole di codifica, non sia sufficiente a scoprire la seconda chiave.
Il
meccanismo si basa sul fatto che, se con una delle due chiavi si cifra (o
codifica) un messaggio, allora quest'ultimo sarà decifrato solo con l'altra.
L’aritmetica modulare, in cui contano solo i resti, fornisce un algoritmo a senso unico dove è molto più facile entrare che uscire.
Ad esempio 27(mod 5) fornisce lo
stesso resto di 8(mod 3) cioe 2.
Viceversa se il resto di una divisione
per 7 è 2, il valore iniziale potrebbe essere 9, 16, 23 oppure 72.
Vediamo come funziona con un esempio
semplice:
-
A invia a B la Chiave pubblica
-
B codifica una lettera e invia il
risultato a A
-
A decifra il messaggio con la Chiave
privata
si prendono 2 numeri primi, ad esempio 3
e 11
si ricavano altri 2 numeri sottraendo 1 dai primi iniziali 2 e 10
si moltiplicano tra di loro ottenendo 20
e (Chiave pubblica) è un numero
compreso tra 1 e 20 che non sia un fattore di 20, ad esempio 3
d (Chiave privata) è un numero che
moltiplicato per 3 e diviso per 20 deve dare resto 1, ad esempio 7
Riassumendo: Chiave pubblica (e,N) = (3;33)
Chiave
privata (d,N) = (7;33)
B, volendo cifrare la lettera D = 4 esegue C = Me (mod N) = 43
mod 33 = 31
A, per la decodifica di C
esegue M = Cd
(mod N) = 317 mod 33 = 4 = D
La spiegazione che sta alla base di
questo meccanismo di crittografia è una proprietà dell’Aritmetica Modulare
correlata al Piccolo teorema di Fermat
e al teorema di Eulero.
Il piccolo teorema di Fermat
dice che se p
è un numero primo,
allora per ogni intero a:
ap ≡ a (mod p)
esempio 43 = 64 (mod 3) = 4 (mod 3) = 1
Ulteriori spiegazioni e’ possibile trovarle, ad esempio,
in questi siti:
http://www.matematica.it/impedovo/articoli/rsa.pdf
http://www.dmi.unipg.it/~giuliet/MIPLezione1.pdf
http://crema.di.unimi.it/~citrini/MD/RSA/esempio.htm
In altri momenti storici i messaggi
dovevano arrivare a più persone possibili, cercando di essere capiti in modo
semplice da chi doveva riceverli, ma non altrettanto da chi non prestava la
giusta attenzione.
Aldo dice 26 x 1
E’
il testo del telegramma diffuso dal Clnai (Comitato di Liberazione Nazionale
Alta Italia) indicante il giorno 26 e la 1 di notte in cui dare inizio
all'insurrezione dei partigiani a Torino nella guerra di liberazione:
“A tutti i comandi zona.
Comunicasi il seguente
telegramma: ALDO DICE 26 x 1 Stop Nemico in crisi finale Stop Applicate piano E 27 Stop Fermate tutte macchine
et controllate rigorosamente passeggeri trattenendo persone sospette Stop Comandi zona interessati abbiano
massima cura assicurare viabilità forze alleate su strade Genova-Torino et
Piacenza-Torino Stop 24 aprile 1945”.
Il primo documentario girato a ridosso
del 25 aprile in Piemonte, che illustra quella indimenticabile giornata, è Aldo dice 26x1. Il film, che rievoca nel
titolo il messaggio inviato da “Radio Londra” per la liberazione di Torino, accomuna materiali autentici relativi
ai giorni della liberazione a ricostruzioni
Aldo dice 26 X 1, Italia, 1946, 35mm, 45', B/N Regia Fernando Cerchio
Le trasmissioni di Radio
Londra erano aperte dalle note della 5ª Sinfonia di Beethoven (probabilmente perché codificavano - scandite secondo l’alfabeto Morse ∙ ∙ ∙ − - la lettera
"V", iniziale di "Victory").
Aldo Nove, pseudonimo di Antonio
Centanin, scrittore e poeta italiano, trae origine da Aldo che è appunto il
nome presente nel messaggio mentre Nove è dato dalla somma delle tre cifre 2, 6
e 1.
Anche
gli Üstmamò concludono una loro celebre canzone con un ritornello contenente
questo messaggio.
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