Le mele,
infatti, producono etilene, che
stimola la maturazione della frutta.
Per
questo motivo la frutta messa vicino alle mele matura più in fretta.
Ma non
è sempre vero.
Non
tutti i frutti sono sensibili all'etilene: le arance e i limoni, per esempio,
smettono di maturare quando vengono colti dall'albero e non risentono di
variazioni legate alle presenza di etilene esterno.
L'etilene
è il più semplice degli alcheni, la sua formula
chimica è C2H4
I due
atomi di carbonio sono uniti da un doppio legame covalente, la rotazione
attorno al quale richiede di gran lunga molta più energia rispetto alla
rotazione attorno ad un legame singolo. Di fatto, in condizioni normali, la
rotazione è impedita.
Il doppio
legame tra i due atomi di carbonio, con la sua elevata densità elettronica,
rende la molecola dell'etilene chimicamente molto più reattiva di quella di
molecole simili ma prive del doppio legame (come l'etano).
A temperatura
e pressione ambiente si presenta come un gas incolore, dal lieve odore
dolciastro. È estremamente infiammabile.
Oltre ad essere un importante prodotto nell'industria
chimica (è ad esempio il composto
chimico da cui si ottiene il polietilene),
è anche un ormone
per molte specie
vegetali. Viene
sintetizzato dalle piante a partire dall'amminoacido
metionina,
parzialmente stimolate dal fitoormone auxina. Come
ormone, influisce sulla germinazione e sull'invecchiamento della pianta.
Provoca la maturazione dei frutti, lo sviluppo dei germogli, la caduta delle
foglie in autunno e la morte di parti della pianta. Poiché gas, si trova in
tutti gli spazi intracellulari.
Etilene,
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Chi volesse approfondire l’argomento può
ad esempio consultare il post del 17 agosto 2008, Frutta all’etilene,
contenuto nella rubrica “Scienza in cucina” di Dario
Bressanini (Le Scienze Blog).
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