venerdì 14 febbraio 2014

138. Semplicità

La prima assegnazione dei premi Nobel risale al 1901, quando furono consegnati il premio per la pace, per la letteratura, per la chimica, per la medicina e per la fisica. Non esiste invece il premio per la matematica, e neanche quello per l'economia, ma dal 1969 si assegna il premio per l'economia in memoria di Alfred Nobel da parte della Banca di Svezia, cosa che crea ancora numerosi fraintendimenti.

Sono quattro le persone che hanno finora ricevuto due premi Nobel:

Nell’Official Web Site of the Nobel Prize  si possono trovare biografie, letture e discorsi dei vincitori. 
Nel 1965 il premio Nobel per la fisica venne assegnato a Sin-Itiro Tomonaga, Julian Schwinger e Richard P. Feynman, per lo sviluppo dell’elettrodinamica quantistica:

"for their fundamental work in quantum electrodynamics, with deep-ploughing consequences for the physics of elementary particles"
 


 
Un’originale definizione della semplicità viene fornita nell'interessante lettura di Feynman:

The Development of the Space-Time View of Quantum Electrodynamics
 

“Vorrei un attimo fermarmi a questo punto e fare una osservazione.
Il fatto che l’elettrodinamica possa essere scritta in così tanti modi - le equazioni differenziali di Maxwell, vari principi di minimo con i campi, principi di minimo senza campi, tutti modi di tipo diverso, era qualcosa che sapevo ma che non ho mai capito. Mi è sempre sembrato strano che le leggi fondamentali della fisica, una volta scoperte, possano apparire in così tante diverse forme che a prima vista non sembrano identiche, ma che con un po’ di gioco matematico si riesca a mostrarne le relazioni. Un esempio di questo è l’equazione di Schrödinger e la formulazione di Heisenberg della meccanica quantistica. Non so perché sia così, rimane un mistero, ma era qualcosa che avevo imparato dall’esperienza. C’è sempre un altro modo di dire la stessa cosa che non assomiglia affatto al modo in cui l’hai detta prima.
Di questo fatto non conosco la ragione. Penso sia in qualche modo una rappresentazione della semplicità della natura. Una cosa come la legge dell’inverso del quadrato è proprio giusto quella che deve essere rappresentata dalla soluzione dell’equazione di Poisson, che per questo è un modo assai diverso di dire la stessa cosa che non assomiglia affatto al modo in cui l’hai detta prima. Non so cosa significhi il fatto che la natura scelga queste forme curiose, ma forse questo è un modo per definire la semplicità. Forse una cosa è semplice se si può descriverla pienamente in molti modi diversi senza sapere immediatamente che si sta descrivendo la stessa cosa.”

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