La prima assegnazione
dei premi Nobel risale al 1901,
quando furono consegnati il premio per la pace,
per la letteratura, per la chimica, per la medicina e per la fisica.
Non esiste invece il premio per la matematica, e neanche quello per l'economia,
ma dal 1969 si assegna il premio per l'economia in memoria di Alfred Nobel da
parte della Banca di Svezia, cosa che crea ancora numerosi fraintendimenti.
Sono quattro le
persone che hanno finora ricevuto due premi Nobel:
- Marie Curie (1903 per la fisica e 1911 per la chimica);
- Linus
Pauling (1954
per la chimica e 1962 per la pace);
- John
Bardeen (1956
e 1972 per la fisica);
- Frederick Sanger (1958 e 1980 per la chimica);
Nell’Official Web Site of the Nobel Prize si possono trovare biografie, letture e
discorsi dei vincitori.
Nel 1965 il premio Nobel per la fisica venne assegnato a Sin-Itiro Tomonaga, Julian Schwinger e Richard P. Feynman, per lo sviluppo dell’elettrodinamica quantistica:
Nel 1965 il premio Nobel per la fisica venne assegnato a Sin-Itiro Tomonaga, Julian Schwinger e Richard P. Feynman, per lo sviluppo dell’elettrodinamica quantistica:
"for their fundamental work
in quantum electrodynamics, with deep-ploughing consequences for the physics of
elementary particles"
The Development of the Space-Time View of Quantum
Electrodynamics
“Vorrei un attimo fermarmi a questo punto e fare una osservazione.
Il fatto che
l’elettrodinamica possa essere scritta in così tanti modi - le equazioni
differenziali di Maxwell, vari principi di minimo con i campi, principi di
minimo senza campi, tutti modi di tipo diverso, era qualcosa che sapevo ma che
non ho mai capito. Mi è sempre sembrato strano che le leggi fondamentali della
fisica, una volta scoperte, possano apparire in così tante diverse forme che a
prima vista non sembrano identiche, ma che con un po’ di gioco matematico si
riesca a mostrarne le relazioni. Un esempio di questo è l’equazione di Schrödinger e la formulazione di Heisenberg della meccanica quantistica. Non so perché sia così, rimane un mistero,
ma era qualcosa che avevo imparato dall’esperienza. C’è sempre un altro modo di
dire la stessa cosa che non assomiglia affatto al modo in cui l’hai detta
prima.
Di questo fatto non
conosco la ragione. Penso sia in qualche modo una rappresentazione della
semplicità della natura. Una cosa come la legge dell’inverso del quadrato è
proprio giusto quella che deve essere rappresentata dalla soluzione dell’equazione di Poisson, che per questo è
un modo assai diverso di dire la stessa cosa che non assomiglia affatto al modo
in cui l’hai detta prima. Non so cosa
significhi il fatto che la natura scelga queste forme curiose, ma forse questo
è un modo per definire la semplicità. Forse una cosa è semplice se si può
descriverla pienamente in molti modi diversi senza sapere immediatamente che si
sta descrivendo la stessa cosa.”
.
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