sabato 1 marzo 2025

269. Rinascimento

 Qui se non mi sbrigherò, arriverà il Rinascimento e non ci sarà tempo che per dipingere! (Giullare) - Woody Allen: Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso (ma non avete mai osato chiedere)

 

A due passi dal Duomo di Milano si trova la via Falcone. Stretta e corta, meno di 100 metri.

Chi la percorre arrivando da via Mazzini, non la noterà nemmeno: a sinistra ci sono portici con negozi costruiti nel dopoguerra, mentre a destra un muro di mattoni e alcune vecchie case. Ma questa è una delle vie più vecchie di Milano e la storia è passata di qui.

Nell’anno 1242, all’inizio di via Falcone vi era un albergo con l’insegna del falcone. Più che un albergo era un ostello frequentato da avventori e prostitute. Bevitori e giocatori di dadi passavano le giornate sperperando i soldi che avevano.

Si racconta che nell’anno 1242 avvenne un fatto miracoloso che vide l'immagine della Vergine con Bambino, posta sulla via all’esterno del sacello di S. Satiro, sanguinare in seguito ad una coltellata infertale da un giovane squilibrato, tale Massazio da Vigolzone, che aveva perso tutto al gioco. L'immagine restò esposta all'esterno di S. Satiro, fino a quando, circa due secoli più tardi, fu decisa la costruzione di un tempio in cui ospitare l'opera. L'icona con la Vergine del Miracolo fu portata all'interno della chiesa e rimaneggiata nel XV secolo.

In fianco a S. Satiro vi era la Taverna della Lupa, che venne acquistata nel 1478 per creare lo spazio per l'edificazione della bramantesca S. Maria presso S. Satiro.

L'ingaggio del Bramante per la chiesa di S. Maria, commissionata dagli Sforza e dalla madre di Gian Galeazzo, Bona di Savoia, risale al 1480. La prima rivoluzione che introdusse appena giunto in cantiere fu la rotazione della pianta di 90°, rispetto ai primi progetti, cioè con l'altare maggiore verso via Falcone e l'ingresso verso l'attuale via Torino, per restituire gli spazi maggiori al pubblico in pellegrinaggio.


Il finto coro della chiesa di Santa Maria presso San Satiro è una struttura, realizzata in mattoni e decorata con terracotta e stucchi dipinti, creata per risolvere il problema della limitazione di una chiesa con pianta a T dando l'illusione dell'esistenza di una vera abside.







Tale struttura è contraddistinta da una volta con cassettoni a bassorilievo che incornicia la grande lunetta con raffigurato il Miracolo della Vergine pugnalata da Massazio. Sotto, sempre a bassorilievo, sono riprodotte tre campate con pilastri e archi che simulano l'esistenza di navate minori laterali concluse da un fondale al quale poggia il più recente altare che incornicia l'affresco duecentesco della Vergine con il Bambino.

Il finto coro della chiesa fu progettato e verosimilmente realizzato da Donato Bramante contemporaneamente all'intera costruzione dell'edificio, dunque fra il 1482 e il 1486. Infatti, la struttura della finta prospettiva simula un prolungamento della navata centrale con la presenza di tre campate, con pilastri e archi, e suggerisce l'esistenza di navate minori laterali per mezzo di un ordine minore: tutto ciò poteva essere stato pensato solo contemporaneamente alla progettazione e realizzazione di quelle che sono le reali navate della chiesa.


Durante il governo di Ludovico il Moro, Milano conobbe un vero e proprio periodo d'oro, con la presenza a corte di artisti come Leonardo e Bramante e matematici come Luca Pacioli.

Nel 1479 Ludovico Sforza ritorna a Milano e assume la reggenza del giovane nipote Gian Galeazzo Sforza, che era diventato duca di Milano dopo la morte del padre Galeazzo Maria assassinato nella chiesa di Santo Stefano.  Nel 1489 Ludovico assume definitivamente il potere e nel 1495 è incoronato in Duomo come duca di Milano. Dopo 4 anni, le truppe di Luigi XII re di Francia invadono Milano e Ludovico il Moro fugge a Innsbruck.

Nello stesso anno, Bramante parte per Roma e Leonardo per Venezia.

 

Nel 1823 Giuseppe Diotti (1779 – 1846) dipinse la famosa tela “La corte di Ludovico il Moro”, dove vengono rappresentati intellettuali e artisti chiamati da ogni parte d’Italia a contribuire al rinnovamento di Milano. Nel quadro viene raffigurato Leonardo da Vinci mentre mostra al duca il disegno dell’Ultima cena. Partendo da sinistra sono rappresentati:

·       il segretario di Stato, Bartolomeo Calco mentre entra nella stanza,

·       il ragazzo che apre la porta

·       il matematico Fra’ Luca Pacioli

·       Donato Bramante

·       il cardinale Ascanio Sforza

·       La duchessa Beatrice d’Este

·       Ludovico Sforza detto il Moro

·       il musico Franchino Gaffurio da Lodi

·       Leonardo da Vinci

·       il poeta Bernardo Bellincioni da Firenze

·       lo storico Bernardino Corio

Come anticipato, tra le prime opere in cui si misurò Donato Bramante per Ludovico il Moro ci fu la ricostruzione della chiesa di Santa Maria presso San Satiro. Fu progettato un corpo longitudinale a tre navate, con uguale ampiezza tra navata centrale e bracci del transetto, entrambi coperti da poderose volte a botte con cassettoni dipinti. L'incrocio dei bracci presenta una cupola, immancabile motivo bramantesco, ma l'armonia dell'insieme era messa a rischio dall'insufficiente ampiezza che, nell'impossibilità di estenderlo, venne "allungato" illusionisticamente, costruendo una finta fuga prospettica in stucco in uno spazio profondo meno di un metro, con tanto di volta cassettonata illusoria.

Leonardo da Vinci fu ospite di Milano in diversi periodi, in modo continuativo dal 1482 al 1499, e poi in varie occasioni tra il 1506 e il 1513.

Con il primo esempio di Curriculum Vitae, Leonardo si propose al signore della città come esperto di tecniche militari e in quell'occasione scrisse la famosa "lettera d'impiego" di nove paragrafi, in cui descriveva innanzitutto i suoi progetti di ingegneristica, di apparati militari, di opere idrauliche, di architettura, e solo alla fine, di pittura e scultura, di cui occuparsi in tempo di pace, tra cui il progetto di un cavallo di bronzo per un monumento a Francesco Sforza.

Più precisamente, la lettera, conservata nel Codice Atlantico, elenca tutte le sue competenze:

·      costruire ponti

·      togliere acqua dai fossati

·      “ruinare” rocche e fortezze

·      scavare cunicoli

·      costruire bombarde

·      costruire mortai

·      costruire imbarcazioni da guerra

·      costruire carri armati

Solo in coda, quando si dice la modestia, esibisce le sue doti di scultore, architetto e infine di pittore.

Altri esempi degni di nota, dove l’architettura modifica la percezione dello spazio, ingannando l’osservatore in merito alle reali dimensioni, sono, ad esempio, il Teatro Olimpico: un teatro progettato dall'architetto rinascimentale Andrea Palladio nel 1580, situato a Vicenza, e la galleria di Palazzo Spada, a Roma, realizzata da Francesco Borromini.

Le sette meraviglie prospettiche in architettura (didatticarte.it)

Rinascimento - Wikipedia

Rinascimento italiano - Wikipedia

Arte del Rinascimento - Wikipedia

Rinascimento lombardo - Wikipedia

Sovrani di Milano - Wikipedia

Zibaldone Scientifico: 141. Regola del 72

 

1476    Galeazzo Maria Sforza è assassinato in S.Stefano

1479    Ludovico il Moro rientra a Milano e assume la reggenza del nipote

1480    Bramante si trasferisce da Bergamo a Milano

1482    Leonardo giunge a Milano

1489    Ludovico il Moro assume il potere

1490    Isabella d’Aragona sposa il duca Gian Galeazzo (nipote di Ludovico)

1491    Beatrice d’Este sposa Ludovico il Moro

1495    Ludovico il Moro è incoronato in Duomo come duca di Milano

1495    Leonardo inizia i lavori al Cenacolo di Santa Maria delle Grazie

1499    Ludovico il Moro fugge a Innsbruck

1499    Bramante parte per Roma e Leonardo per Venezia