domenica 22 giugno 2025

274. Gruppi sanguigni

Ogni individuo è diverso da altri in quanto possiede caratteristiche antigeniche e anticorpali differenti. Ad esempio, il sangue umano possiede caratteristiche dissimili per persone differenti. Il più delle volte, i primi tentativi di effettuare trasfusioni di sangue provocarono gravi incidenti in quanto gli eritrociti del sangue del donatore, una volta trasfusi, subivano agglutinazione ed emolisi da parte del sangue del ricevente.
Nel 1910 Karl Landsteiner scoprì sulla membrana plasmatica dei globuli rossi umani la presenza di 2 antigeni (A e B) e di 2 anticorpi (anti A e anti B) nel plasma. In base a tale scoperta vennero classificati i 4 principali gruppi sanguigni (A, B, AB, 0) che appartengono al sistema AB0. I soggetti del gruppo A sono caratterizzati dalla presenza dell’agglutinogeno A sulla membrana eritrocitaria e dell’agglutinina anti B nel plasma; viceversa per il gruppo B. Quelli di gruppo AB hanno entrambi gli agglutinogeni sulla membrana eritrocitaria e nessuna agglutinina nel plasma. Infine, quelli del gruppo 0 non hanno agglutinogeni sulla membrana eritrocitaria, ma entrambe le agglutinine nel plasma.

La scoperta dei gruppi sanguigni gli valse il premio Nobel per la medicina e la fisiologia nel 1930.

Negli europei i gruppi sanguigni più frequenti sono A e 0, il B è abbastanza raro e l’AB raro.
Quando si effettua una trasfusione si deve tener presente che gli eritrociti trasfusi non siano agglutinati dal plasma del ricevente e pertanto un sangue di gruppo A può essere trasfuso solo ad individui di gruppo A o AB che non possiede agglutinine nel plasma. In modo analogo, il gruppo B ad individui di gruppo B o AB. Un sangue di gruppo 0, non possedendo agglutinogeni, può essere trasfuso a tutti gli altri gruppi (donatore universale), ma potrà ricevere sangue solo da persone di gruppo 0, mentre un sangue di gruppo AB, non possedendo agglutinine plasmatiche, può ricevere il sangue da tutti gli altri gruppi (ricevitore universale).
Nel 1940, lo stesso Landsteiner insieme al collega Alexander Wiener, mescolando del sangue umano con un siero contenente anticorpi contro gli eritrociti di scimmia, della specie Macacus Rhesus, osservarono che tale siero agglutinava i globuli rossi umani e ciò significava che in essi era presente un antigene che l’uomo ha ereditato dalla scimmia. Tale antigene fu chiamato fattore Rh (un'abbreviazione di "Rhesus") ed i soggetti i cui eritrociti presentano tale fattore sono chiamati Rh positivi o Rh+, mentre quelli i cui globuli rossi non lo posseggono sono chiamati Rh negativi o Rh-. Un sangue Rh- può essere trasfuso sia ad una persona di gruppo Rh+ che Rh- , ma non è possibile il contrario, in quanto, trasfondendo un sangue Rh+ ad un individuo Rh- , quest’ultimo si immunizzerà sviluppando anticorpi contro il fattore Rh, i quali, dopo una successiva trasfusione, causeranno emolisi degli eritrociti Rh+.
La scoperta del fattore Rh ha consentito di far luce su una grave anemia emolitica del neonato, l’eritroblastosi fetale. La malattia si manifesta solo nel caso in cui una madre Rh- partorisca un figlio Rh+. Non entro nei dettagli, ma per impedire questo è sufficiente somministrare alla madre anticorpi anti Rh entro 72 ore dalla nascita del bambino.

Le regole riportate sopra possono essere riassunte nella seguente tabella




Dove si vede, ad esempio, che il gruppo A- può donare ad A+, A-, AB+, AB- e può ricevere sangue da A-, 0-, mentre il gruppo 0- può donare a tutti e può ricevere sangue solo da 0-.


Esiste una bella rappresentazione di questa tabella in questa forma





Che può anche essere mostrata così




In perfetta analogia con il Triangolo di Sierpinski



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