Ogni individuo è diverso da altri in quanto
possiede caratteristiche antigeniche e anticorpali differenti. Ad esempio, il sangue umano possiede
caratteristiche dissimili per persone differenti. Il più delle volte, i primi tentativi di
effettuare trasfusioni di sangue provocarono gravi incidenti in quanto gli
eritrociti del sangue del donatore, una volta trasfusi, subivano agglutinazione
ed emolisi da parte del sangue del ricevente.
Nel 1910 Karl Landsteiner scoprì
sulla membrana plasmatica dei globuli rossi umani
la presenza di 2 antigeni (A e B) e di 2 anticorpi (anti A
e anti B) nel plasma. In base a tale scoperta vennero classificati i 4
principali gruppi sanguigni (A, B, AB, 0) che appartengono al
sistema AB0. I soggetti del gruppo A sono caratterizzati dalla
presenza dell’agglutinogeno A sulla membrana eritrocitaria e dell’agglutinina
anti B nel plasma; viceversa per il gruppo B. Quelli di gruppo
AB hanno entrambi gli agglutinogeni sulla membrana eritrocitaria e nessuna agglutinina
nel plasma. Infine, quelli del gruppo 0 non hanno agglutinogeni sulla membrana
eritrocitaria, ma entrambe le agglutinine nel plasma.
La scoperta dei gruppi sanguigni gli valse
il premio Nobel per la medicina e la
fisiologia nel 1930.
Negli europei i gruppi sanguigni più
frequenti sono A e 0, il B è abbastanza raro e l’AB
raro.
Quando si effettua una trasfusione si deve
tener presente che gli eritrociti trasfusi non siano agglutinati dal plasma del
ricevente e pertanto un sangue di gruppo A può essere trasfuso solo ad
individui di gruppo A o AB che non possiede agglutinine nel
plasma. In modo analogo, il gruppo B ad individui di gruppo B o AB.
Un sangue di gruppo 0, non possedendo agglutinogeni, può essere trasfuso
a tutti gli altri gruppi (donatore universale), ma potrà ricevere sangue
solo da persone di gruppo 0, mentre un sangue di gruppo AB, non
possedendo agglutinine plasmatiche, può ricevere il sangue da tutti gli altri
gruppi (ricevitore universale).
Nel 1940, lo stesso Landsteiner
insieme al collega Alexander Wiener, mescolando del sangue umano con un
siero contenente anticorpi contro gli eritrociti di scimmia, della specie Macacus Rhesus, osservarono che tale siero agglutinava i globuli rossi umani e ciò significava che in
essi era presente un antigene che l’uomo ha ereditato dalla scimmia. Tale
antigene fu chiamato fattore Rh (un'abbreviazione di "Rhesus")
ed i soggetti i cui eritrociti presentano tale fattore sono chiamati Rh
positivi o Rh+, mentre quelli i cui globuli rossi non lo posseggono sono
chiamati Rh negativi o Rh-. Un sangue Rh- può
essere trasfuso sia ad una persona di gruppo Rh+ che Rh- ,
ma non è possibile il contrario, in quanto, trasfondendo un sangue Rh+
ad un individuo Rh- , quest’ultimo si immunizzerà sviluppando
anticorpi contro il fattore Rh, i quali, dopo una successiva trasfusione,
causeranno emolisi degli eritrociti Rh+.
La scoperta del fattore Rh ha consentito di
far luce su una grave anemia emolitica del neonato, l’eritroblastosi fetale.
La malattia si manifesta solo nel caso in cui una madre Rh-
partorisca un figlio Rh+. Non entro nei dettagli, ma per impedire
questo è sufficiente somministrare alla madre anticorpi anti Rh entro 72 ore
dalla nascita del bambino.
Le regole riportate sopra possono essere
riassunte nella seguente tabella
Dove si vede, ad esempio, che il gruppo A-
può donare ad A+, A-, AB+, AB- e
può ricevere sangue da A-, 0-, mentre il gruppo 0-
può donare a tutti e può ricevere sangue solo da 0-.
Esiste una bella rappresentazione di questa
tabella in questa forma
Che può anche essere mostrata così
In perfetta analogia con il Triangolo di Sierpinski
Karl
Landsteiner – Facts - NobelPrize.org
AB0 E
FATTORE RH: COME SI EREDITA IL GRUPPO SANGUIGNO - Avis
Gruppo
sanguigno: che cos'è? - Humanitas
Diffusione
dei gruppi sanguigni - Fondazione Gimema –
Gruppi
sanguigni: cosa sono, come si stabilisce la compatibilità e qual è il proprio
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