L'apparente contraddizione del Paradosso consiste nel considerare l’evoluzione temporale di 2 Gemelli, di cui uno decide di partire per un viaggio interstellare mentre l’altro rimane sulla Terra ad attenderlo.
Per quanto previsto dalla Relatività Ristretta di Albert Einstein, ognuno dei 2 sistemi inerziali in moto uniforme, vede il tempo dell’altro sistema dilatato, cioè gli orologi risultano rallentati.
Nell’esempio riportato in Wikipedia: Paradosso dei gemelli, nell’anno 3000 un’astronave parte per un viaggio sino a Wolf 359, una stella nana rossa situata nella costellazione del Leone a 7,8 anni luce dalla Terra; nell'Universo di Star Trek a Wolf 359 si combatte una fra le maggiori battaglie fra la Federazione Unita dei Pianeti e i Borg. Si suppone che la velocità relativa sia:
v = 240.000 km/s (cioè v = 0,8 c). Per questa velocità si ha:
per cui, secondo la teoria della Relatività Ristretta, nel sistema in movimento il tempo scorre al 60% del tempo nel sistema in quiete. Quindi:
1) nel sistema di riferimento della Terra, l'astronave percorre 8 anni luce in 10 anni nel viaggio di andata, e ne impiega altrettanti nel viaggio di ritorno: essa quindi ritorna sulla Terra nel 3020.
Sull'astronave, però, il tempo scorre al 60% del tempo della Terra, quindi secondo l'orologio dell'astronauta il viaggio dura 6 anni per l'andata e altrettanti per il ritorno: all'arrivo, quindi, il calendario dell'astronave segna l'anno 3012. Il fratello rimasto sulla Terra è perciò, dopo il viaggio, di 8 anni più vecchio del suo gemello;
2) nel sistema di riferimento dell'astronave, per effetto della contrazione relativistica delle lunghezze, la distanza fra la Terra e Wolf 359 si accorcia al 60%, cioè a 4,8 anni luce: alla velocità di 0,8 c, si impiegano quindi, secondo l'orologio dell'astronave, 6 anni per l'andata e 6 per il ritorno, coerentemente con quanto calcolato nel sistema di riferimento della Terra. Ma, poiché in questo sistema di riferimento è la Terra a muoversi, è il suo orologio che va al 60% del tempo dell'astronave: quando l'astronave fa ritorno, sulla Terra sono trascorsi solo 7,2 anni, perciò non è l'anno 3020, ma il 3007, ed è il fratello a bordo dell'astronave ad essere di 4,8 anni più vecchio.
Esistono differenti maniere di risolvere il paradosso, che portano comunque allo stesso risultato, il migliore consiste nell’utilizzare una teoria che non richieda particolari sistemi di riferimento.
Nella teoria della Relatività Generale, tutti i sistemi di riferimento, non solo quelli inerziali, sono ugualmente validi.
Quello che si deve considerare però e’ che l’osservatore sull'astronave, nel momento in cui essa inverte la rotta, avverte un'accelerazione. Nel sistema di riferimento della Terra, si tratta dell'accelerazione che l'astronave sperimenta nel mutare la sua velocità da v a -v; nel sistema di riferimento dell'astronave, essa viene avvertita come un'accelerazione di gravità.
Ora, la Relatività Generale prevede che quanto più intensa è l'accelerazione che un osservatore avverte, tanto più il suo orologio rallenta (red-shift gravitazionale). Durante la fase di accelerazione, quindi, l'osservatore sull'astronave vede l'orologio sulla Terra andare molto più veloce del suo: si può calcolare che in questo tratto l'osservatore "recupera" il tempo perso nei tratti di moto uniforme, e il tempo totale corrisponde a quello Terrestre calcolato nell'altro sistema di riferimento.
Nel libro: “Hermann Bondi, La relatività e il senso comune, Zanichelli, 1965” il paradosso viene così descritto: “… ogni osservatore ha misurato il proprio tempo, e non c’e’ ragione di credere che i due debbano coincidere; non c’e’ tempo universale, perché il tempo e’ una quantità che e’ dipendente dal percorso.
La situazione e’ completamente analoga a quella che si ha viaggiando da una città ad un’altra. La via più breve e’ quella rettilinea; se qualcuno percorre una lunga strada, composta di due tratti rettilinei congiunti da una curva corta e repentina, costui coprirà un percorso più lungo perché nella sua strada c’e’ una curva; ma i chilometri in più non sono nella curva, sono bensì dovuti ad essa.
… C’e’ un solo modo per andare dal primo incontro all’ultimo senza accelerazione, ed e’ il modo inerziale di viaggiare usato dal gemello sulla Terra. Ogni altro modo di andare dal primo all’ultimo incontro implica delle accelerazioni, e ciò significa che il tempo registrato da un tale osservatore e’ inferiore al tempo misurato da quello inerziale.”
Nota: il fatto che nel caso della strada la linea piu’ breve sia la linea retta, mentre per l’osservatore a riposo il tempo piu’ lungo sia la linea retta (geodetica), e’ perché per una geometria bidimensionale la metrica ha segnatura ( + + ), mentre lo spaziotempo quadridimensionale ha segnatura ( + - - - ), cioè le componenti temporale e spaziali hanno segno opposto.
Per chi volesse approfondire si può vedere che per una particella lenta in un campo debole, il coefficiente g00 della metrica deve avere la forma:
Il tempo proprio dt e’ diverso dal tempo universale dt ; per una particella immobile in un campo gravitazionale si ottiene:
Dato che si ha sempre j £ 0 , in un campo gravitazionale gli orologi risultano rallentati.
Nell’esempio precedente, per invertire la sua velocità da v a –v, con un’accelerazione dell’ordine di quella terrestre, l’astronave impiegherebbe un tempo di circa 1 anno.
Durante questo periodo il gemello sull’astronave vedrebbe l’orologio terrestre muoversi tanto più velocemente quanto maggiori sono la distanza dei 2 sistemi di riferimento ed il campo gravitazionale avvertito dall’astronauta.
L. D. Landau, E. M. Lifsits, Teoria dei Campi, Editori Riuniti, Edizioni Mir, 1976
B.A. Dubrovin et al., Geometria contemporanea I, Editori Riuniti, 1987
Steven Weinberg, Gravitation and Cosmology, J.Wiley, 1972
http://zibalsc.blogspot.com/2010/12/12-postulati-della-relativita-speciale.html
http://ned.ipac.caltech.edu/level5/March01/Carroll3/Carroll4.html
http://users.telenet.be/nicvroom/contest.htm
http://it.wikipedia.org/wiki/Matematica_della_relativit%C3%A0_generale
http://books.google.it/books?id=O5f3L2GfXBQC&printsec=frontcover&dq=relativity&lr=&as_brr=3#PPA15,M1
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