Può sembrare strano, ma, in quasi 200 post, si è
parlato raramente di acustica. Una volta con le Scale Musicali e precedentemente un breve accenno ai Colori dei Rumori.
Poi capita di comprare un bel libro e vengono
in mente molti spunti.
Si tratta di: Trevor Cox, Pianeta acustico,
ed. Dedalo (prefazione di Andrea Frova).
Voglio solo accennare qualche argomento del libro.
Il primo è che se portassero un organo
da chiesa su Marte per suonare la Toccata e fuga in re minore di Bach, gli
astronauti scoprirebbero che le note emesse dallo strumento avrebbero una
frequenza inferiore a quella prevista: l’atmosfera marziana trasporrebbe la
musica su una tonalità di sol diesis
minore. La frequenza della nota emessa dalla canna di un organo dipende dal
tempo impiegato dal suono a percorrere il tubo nei due sensi.
A causa della bassa gravità del pianeta (3,69
m/s²), Marte possiede un’atmosfera fredda e rarefatta, composta di anidride carbonica (95%), azoto
(2,6%) e argon (1,6%):
il suono vi si propaga con una velocità
pari a due terzi di quella terrestre e questo porta ad una diminuzione della
frequenza.
Il secondo riguarda il rumore del Mascheretto (Tidal bore), un fronte d'onda
che risale l'estuario di un fiume o l'imboccatura di una baia spinta dalla
marea.
Il suono del Mascheretto e’ un fenomeno
raro da sentire. Gli indigeni Tupi chiamano pororoca
(rumore possente) il Mascheretto del Rio Araguari in Brasile. A Gloucester, in
Inghilterra, c’e’ quello del Severn. Il risultato acustico e’ una miscela del
rumore dei marosi su una spiaggia con il suono dell’acqua che defluisce in un
canale di scolo. Nella classifica per altezza, il Mascheretto del Severn è
quinto.
Hubert Chanson (un professore di
ingegneria idraulica dell’Università del Queensland) ha analizzato l’acustica
del Mascheretto di Mont Saint-Michel. Il rombo è dovuto alle bolle che si
formano nel fronte dell’onda principale, mentre le frequenze più elevate
provengono dalle onde che si infrangono sulle rocce. Le frequenze dominanti sono
quelle comprese tra 74 e 131 hertz, che corrispondono alla prima ottava del
pianoforte.
Ma ciò che ha ispirato maggiormente
questo post è un effetto acustico che si verifica sotto alcuni portici, per
esempio a Milano in piazza Mercanti,
dove la voce viaggia da un angolo all'altro seguendo gli archi a volta.
Se ci si mette con la faccia rivolta
verso un angolo, è sorprendente come si possa sentire in modo chiaro e distinto
chi bisbiglia nell’angolo opposto, anche se altre persone al centro del portico
parlano contemporaneamente.
Tornando a Trevor Cox, un intero capitolo del libro
è dedicato agli “archi dei sussurri”.
Quello indicato come preferito si trova in Irlanda nell’antico sito monastico di Clonmacnoise. Un
portale gotico del XV secolo si apre sui ruderi della cattedrale, ormai priva
di tetto.
La tradizione vuole che un tempo il portale avesse una funzione
decisamente insolita: si racconta che i lebbrosi andassero a un lato del
portale per bisbigliare i propri peccati nella scanalatura dell’architrave. Il
prete si metteva all’altra estremità dell’arcata, abbastanza lontano da evitare
l’infezione, e ascoltava la confessione trasmessa dall’architrave.